Il Presidente Mario Draghi alla Facoltà di Economia della Sapienza Università di Roma insieme al Presidente di Alumni Pierluigi Testa nel 2012

L’intervento del Presidente Mario Draghi del 18 agosto 2020 segna uno spartiacque importante nella gestione della crisi da pandemia, invitando in modo istituzionale a passare oltre la politica dei sussidi – necessari in questa prima fase a supportare l’economia ma soprattutto a scongiurare un ulteriore effetto depressivo derivante dalla paura generata dallo stato di incertezza – ed esortando a riflettere sulla condizione dei giovani, vero motore per la creazione di prosperità e capitale umano necessario a ridefinire il nuovo assetto economico del paese.

Il Presidente Draghi ha posto l’accento sulla necessità di ri-focalizzare tutti gli sforzi sulla formazione della futura classe dirigente, che dovrà appunto prendersi cura del paese, ma che si ritroverà anche costretta ad occuparsi del debito pubblico, che rischia di raggiungere un livello insostenibile in relazione al prodotto interno lordo.

Decisivo il passaggio in cui Mario Draghi afferma testualmente: “La società nel suo complesso non può accettare un mondo senza speranza; ma deve, raccolte tutte le proprie energie e ritrovato un comune sentire, cercare la strada della ricostruzione”.

Tali parole richiamano un discorso che fece l’allora Presidente della Banca Centrale Europea proprio alla Facoltà di Economia della Sapienza Università di Roma – dove l’attenzione ai giovani era legata alla creazione di opportunità e all’inserimento nel mondo del lavoro più che alla formazione – in cui richiamando Federico Caffè disse: “Non si può accettare che un’intera generazione di giovani debba considerare l’idea di essere nata negli anni sbagliati e debba subire come fatto ineluttabile questo stato di precarietà occupazionale. Il pieno impiego non è soltanto un mezzo per accrescere la produzione, è un fine in sé, poiché porta il superamento dell’atteggiamento servile di chi stenta a procurarsi un’opportunità di lavoro o ha il continuo timore di esserne privato. In altri termini i vantaggi di una situazione di pieno impiego vanno considerati anche e soprattutto sul piano della dignità umana”.

Ed è proprio in questa fase critica che occorre gettare le basi di un nuovo approccio alla produzione di ricchezza, avere uno sguardo che sia al contempo verso il lungo termine, pianificando gli interventi strutturali e le competenze necessarie nei prossimi anni per rispondere alle ulteriori sollecitazioni del sistema economico mondiale e alle potenziali nuove minacce, e al breve termine guardando alle esigenze di formazione dei nostri giovani.

L’Associazione Alumni dei Laureati in Economia della Sapienza Università di Roma da anni contribuisce alla costruzione di ponti tra il mondo del lavoro e la facoltà, rispondendo alle istanze provenienti dal settore privato e cercando di orientare i giovani anche nel complesso mondo dell’amministrazione pubblica.

Pierluigi TESTA

Presidente dell’Associazione dei Laureati in Economia

Sapienza Università di Roma